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Peggiora la qualità della plastica delle campane SCS – a rischio il contributo Corepla

venerdì, Agosto 12th, 2022 - Scritto da Silvia Orlandini

Forse non tutti sanno che i rifiuti da imballaggio in plastica e metallo che buttiamo nelle nostre campane sono oggetto di continui controlli e verifiche da parte di COREPLA, Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, in un’ottica di responsabilità condivisa tra aziende, Pubblica amministrazione e Cittadini.

Nelle analisi del territorio gestito da SCS spesso la percentuale di impurezza è molto alta, dove per impurezza si considera tutto ciò che NON è IMBALLAGGIO IN PLASTICA. Le ultime due analisi di qualità dei giorni scorsi hanno dati pessimi risultati: in entrambi i casi la % di impurezza è stata del 25 %, ben al di sopra del limite massimo del 22%. Nel caso in cui la percentuale mensile dei materiali non corretti resti al di sotto del 22% i Comuni Soci, per il tramite della Società Canavesana, percepiscono da COREPLA un contributo economico che aiuta a contenere i costi della raccolta all’attuale livello e, di conseguenza, a non gravare ulteriormente sui cittadini.

Alcuni errori di conferimento emersi in analisi passate potevano essere effettivamente imputabili a scarsa conoscenza delle regole della raccolta differenziata. Nelle campane blu che troviamo nelle nostre strade, infatti, possono essere inseriti SOLO gli imballaggi in plastica: non basta quindi pensare di avere in mano un oggetto in plastica, ma bisogna anche riflettere sulla sua funzione. È un contenitore, una pellicola che protegge o permette di trasportare una merce o un prodotto? È fatto in materiale plastico? Se la risposta è sì, allora possiamo buttare il rifiuto nella campana blu e proprio in questa fase nascono alcuni tra gli errori più comuni: le cannucce, i giocattoli, le borracce, i tubi, etc., pur in plastica, non sono contenitori/pellicole protettive e, quindi, nei bidoni della plastica non possono proprio essere inseriti.

Gli elementi estranei dell’ultimo periodo, però, non possono essere certo inseribili nei cosiddetti “errori in buona fede”, perché stiamo parlando di cavi elettrici, pannelli da lavorazione, tubi idraulici, rifiuti edili, ma soprattutto tanto rifiuto organico, quest’ultimo in particolare nei comuni e/o nelle frazioni con sistema di raccolta “Isobarone”, in cui la maggior parte dei cittadini dovrebbe praticare il compostaggio domestico. Sembra dunque che i cittadini utilizzino le campane in modo complementare al passaggio della raccolta indifferenziata, generando un circolo vizioso che rischia di diventare fisiologico e, questo, non possiamo proprio permettercelo!

Le priorità e la situazione di grande incertezza in cui viviamo sappiamo benissimo che potrebbe far passare in secondo piano la gestione dei rifiuti, ma proprio perché il momento storico è difficile e complesso ci sembra importante porre alla vostra attenzione che è bene intervenire ora, affinché quelle che oggi sono criticità occasionali non diventino endemiche del nostro sistema e del modus operandi dei cittadini.
La gestione corretta della raccolta differenziata ci permette di recuperare importanti materie prime, limitando l’estrazione e la lavorazione di nuovi materiali e il consumo di risorse naturali. I rifiuti avviati al riciclo, infatti, si trasformano in nuova materia prima o vengono avviati al recupero energetico, importante alternativa ai combustibili fossili.
Fondamentale, a questo punto, che tutti noi comprendiamo il nostro ruolo da protagonisti in questo sistema e ci assumiamo la responsabilità di condurre il territorio in cui viviamo verso una maggiore sostenibilità e un ridotto impatto sull’ambiente.

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