L’umido organico costituisce una quota di quasi il 40% del totale dei rifiuti prodotti. Dal 1° gennaio 2022 la sua raccolta differenziata è obbligatoria in tutti i Comuni italiani, insieme con gli imballaggi in plastica biodegradabile.
La frazione organica è costituita per la maggior parte da scarti alimentari come avanzi di cucina, fondi di caffè, piccole ossa, scarti di frutta e verdura, tovaglioli e carta da cucina sporchi di cibo. E non solo.
Oggi molte confezioni e imballaggi sono prodotti in bioplastica compostabile, come ad esempio:
- borse per il trasporto dei prodotti (shopper);
- sacchetti per frutta e verdura;
- piatti, bicchieri e vassoi;
- vaschette per i gelati o capsule per bevande e caffè.
e possono essere conferite nella raccolta dell’organico (non con gli imballaggi in plastica e metallo, mi raccomando!). Questi materiali verranno così trattati in appositi impianti industriali che li trasformeranno in compost in circa 6 mesi . Se abbandonati nell’ambiente, invece, hanno tempi di degradazione molto più lunghi, simili alla plastica tradizionale che impiega oltre 400 anni per degradarsi.
La raccolta differenziata dell’organico e il suo trattamento specifico consentono di evitare fonti di inquinamento (del terreno e delle acque con i liquidi percolati e dell’atmosfera con il biogas) e la sua gestione separata dal resto dei rifiuti domestici permette la creazione di compost utilizzabile come nutrimento per la rigenerazione dei suoli (Biorepack Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile)
Guarda il video che abbiamo realizzato in collaborazione con le aziende Acsel spa e Sia srl con il contributo di Biorepack che permette di capire meglio come gestire i nostri rifiuti con cura e attenzione.